3 Maggio 2023 
 
 
Tamburi e fuochi 
dedicated 
 
Barcollando ti ho seguita lungo gli argini del fiume, nella penombra di una stanza assolata; fragile nell’intento di nascondermi ai tuoi occhi e nebbiosa sul limite della voce. 
 
E tentavo di superare il sipario nero e grande e famelica folla saltava alla gola per ricacciami in fondo alla sala buia. 
Tra il subito un’ombra dietro il passo, fragile di luna nascosta, come voli che chiedono di posarsi nel Se, brividi che fanno dell’oscurità un manto per il freddo inverno. 
 
Tanto siamo Legati al Cerchio di Pietre, ma incapaci di spiegare le ali dalla collina. 
In alto il mare appare immenso, urlante, ma scorre nell’Eterno moto verso la riva accogliente. 
Nel mio respiro ti ho raccolto del tuo pieno e vuoto d’Anima, senza una parola che potesse comprenderti oltre i limiti ed in sogno ho posato i miei occhi su di te. 
 
Apparivo e scomparivo, come le onde, nell’idea del Noi. 
Tentavo di cogliere quella melodia viva e ogni volta la paura saliva dal ricordo, riportandomi all’oblio. 
Ora, i tamburi suonano al ritmo incessante ed i fuochi ardono all’apparenza di questo Mondo e non smetteranno, se non fino al ritorno del tuo cuore, che mi balla dentro. 
 
Una nuova armonia. 
Un nuovo canto. 
 
 
 
 
 
 
 
HOME