Apocalisse 
di Ninni Raimondi
21 Maggio 2023
 
Apocalisse 
“E udii quanti erano i loro soldati a cavallo, duecento milioni. 
In questa visione cavalli e cavalieri mi apparvero rivestiti di corazze 
Alcune rosse, come il fuoco, altre azzurre come lo zaffiro 
Ed altre gialle come lo zolfo.” 
Apocalisse di S. Giovanni, IX - 16,18 
 
 
 
Sguardo di giada che percorre il buio sentiero 
della Santa Guerra, che coinvolge il mondo intero; 
Sguardo che osserva cupo e triste compatisce 
le dimostrazioni d'amore, che Egli non capisce. 
 
Dove si posa la sacra mano del Dio d'Amore 
la terra, sfatta, rigurgita sangue e dolore, 
non è forse questa, di Vera Fede, la dimostrazione 
o marciare contro i propri fratelli e portare distruzione? 
 
Diatribe inutili non le comprendo; 
dell’annientar i Fratelli lo scopo non intendo, 
ma forse nella Gehenna non feci io lo stesso errore, 
combattendo al fianco del Signore del Terrore? 
 
Marciando al passo dell'oca, gli eserciti della devastazione, 
trasformano "la Parola" nella Legge turpe dell’Azione, 
mentre un sole di fuoco rifulge, nelle piane del Mar Morto 
su nere armature e insegne di sangue, del Profeta Risorto. 
 
Dell’alchimia di zolfo e salnitro la magia potente, 
ha sostituito la spada dal micidiale fendente 
e le armature, simbolo di un servizio imposto, 
delle candide vesti dei monaci prendono il posto. 
 
Dei Cavalieri di Cristo e dei Mori l’antico e divino Onore 
han perduto, tra le sabbie del tempo, l’originario splendore. 
 
Ma quale Immenso Dio, seppure atroce, 
può ignorare, dei suoi figli, la disperata voce?